Pantani: fu la camorra a decidere il suo stop

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Finalmente la verità… finalmente la conferma che il mio idolo, quel campione che tanto mi entusiasmava da bambino, non mi aveva ingannato, anzi, fu proprio lui la prima vittima di una grande truffa.

Truffa si, un vero e proprio complotto alle sue spalle, finalizzato ad un colossale giro di scommesse ai danni del grande Marco, con a capo un’organizzazione che al solo nome ti viene da tremare: la “Camorra”.

Dopo intercettazioni ambientali, testimonianze, riscontri, la procura di Forlì è finalmente giunta alla conclusione che il famoso ematocrito fuori limite (51,9% contro il 50% consentito dall’UCI) che portò all’esclusione di Marco dal Giro del 1999 in seguito ad un controllo antidoping, non fu reale, fu infatti un clan camorristico a compromettere i risultati, o meglio minacciarono un medico, costringendolo ad alterare il test.

Dopo 17 anni, la procura di Forlì può soltanto archiviare il caso, perchè i reati sono prescritti, ma dal lato civile e sportivo è tutto ancora in pieno svolgimento.

Probabilmente se quel giorno, qualcuno non avesse deciso di falsare tutto, di falsare quella che è la magia dello sport, di interferire con quel campione che ogni volta che si alzava sui pedali ti faceva saltare dalla sedia… probabimente non sarebbe mai entrato in quel tunnel di depressione da cui non ha mai trovato una via d’uscita e tutta la sua storia avrebbe avuto un epilogo diverso.

Non lo potrò mai sapere, non lo potremo mai sapere, magari Marco oggi sarebbe ancora qui… magari… ma la vita non è fatta di magari, ora ciò che conta è andare fino in fondo, per dare al nostro Campione un’ultima vittoria, la vittoria più grande, quella della Verità!

 

Foto: Aldo Bolzan [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/)], via Wikimedia Commons