Triatleti in vasca? Non siamo criceti d’acqua

nuoto

Spesso, tra i triatleti, è consuetudine usare come parametro di valutazione, dei proprio allenamenti in vasca, i metri percorsi in acqua.

Quantità non è qualità, perlomeno nel nuoto.

La distanza è sicuramente un fattore importante, specialmente nel triathlon, dove nelle gare, la frazione a nuoto rappresenta quasi sempre una distanza endurance e avere nelle braccia km di allenamento non potrà che rivelarsi un valore aggiunto. Dobbiamo però fare molta attenzione a ciò che riguarda l’aspetto qualitativo della nuotata, ovvero la tecnica. Passiamo ore ed ore in piscina cercando di “combattere” l’acqua, il nostro istinto ci suggerisce che la forza è alla base di tutto. Non è così. Migliorare la fase di scivolamento, la diminuzione dell’attrito, la stabilizzazione del corpo, sono solo alcuni degli aspetti da curare per riuscire ad ottenere una riduzione del numero di bracciate, che a pari velocità, riuscirebbe a farci guadagnare secondi preziosi in acqua, risparmiando notevolmente energia, preziosa per le frazioni successive al nuoto.

I lavori di tecnica dovrebbero occupare almeno 1/4 del volume complessivo dell’allenamento e andrebbero inseriti preferibilmente subito dopo il riscaldamento, quando la mente è ancora lucida, il corpo “fresco” e sarebbe più facile concentrarsi su lavori di qualità. Lavorare di tecnica significa anche inserire esercitazioni di sensibilità ed acquaticità, continuamente migliorabili, specie nel triathelta adulto, avvicinatosi da poco al mondo natatorio.

Sacrificare un po’ di km di allenamento, a favore della tecnica, sarà sicuramente garanzia di successo.

 

Di seguito solo alcuni degli esercizi utili per migliorare la sensibilià e la tecnica natatoria.

  • Nuotare con un solo braccio l’altro potrà essere posizionato sia fermo avanti, che fermo lungo il fianco.
  • Nuotare stile libero con braccia tese.
  • Nuotare ad occhi chiusi.
  • Nuotare stile libero sovrapposto ovvero aspettando che la mano tocchi l’altra, prima di far partire la bracciata successiva.
  • Nuotare stile libero facendo strisciare le dita sull’acqua durante la fase di recupero.
  • Nuotare stile libero con i pugni.
  • Remate.
  • Respirare cambiando sempre la frequanza di respirazione ogni 3-4-5-6-7 bracciate.
  • Nuotare stile libero con le dita aperte.